Comunicati

I Consiglieri di Stato di nomina governativa

L’attuale procedimento di nomina governativa di quattro Consiglieri di Stato, nel cui ambito il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa si appresta a formulare il prescritto parere, costituisce per l’Associazione l’occasione per svolgere alcune considerazioni di carattere generale, in alcun modo interferenti con le prerogative dell’organo di autogoverno.
La provvista dei magistrati nominati dal Governo ‒ accanto e al pari delle altre due componenti selezionate per concorso diretto e provenienti dai Tribunali amministrativi regionali ‒ rappresenta un elemento della configurazione del Consiglio di Stato, giudicata dalla Corte costituzionale conforme a Costituzione.
Nel disegno istituzionale di una Suprema Corte ‒ il cui meccanismo di accesso, aperto ed estremamente selettivo, è storicamente fonte di prestigio ‒ i Consiglieri di nomina governativa sono necessari per integrarne la composizione con competenze multiformi e specialistiche, in prospettiva anche di natura non giuridica. Il procedimento di nomina, che prevede un parere dell’organo di autogoverno vincolante per il Governo e l’adozione di un decreto del Presidente della Repubblica, oltre a garantire l’elevata qualità delle scelte, deve tutelare l’indipendenza del Consiglio di Stato.
Affinché tale fortunato modello continui a perpetuarsi, è indispensabile che la nomina da parte del Governo continui a configurarsi come il punto più alto di un percorso professionale di indiscussa eccellenza.
L’Associazione deve tuttavia rilevare come le crescenti difficoltà ad assicurare la copertura dell’organico mediante nuove designazioni, talune delle quali non giudicate idonee dall’organo di autogoverno, oltre che i recenti episodi di rinunce alla nomina o anticipate cessazioni dall’incarico, confermino la fondatezza dei timori, già manifestati in altre sedi, per la evidente crisi attraversata dal suddetto meccanismo di provvista che appare aggravarsi.
Il quadro normativo vigente, quale stratificatosi negli ultimi anni, è andato infatti accumulando fattori, anche questi pure segnalati, che costituiscono di fatto un deterrente, per quelle figure apicali della sfera istituzionale che rappresentano il naturale bacino di selezione dei Consiglieri di Stato, ad aspirare alla nomina e rappresentano la principale causa della crisi predetta.
L’Associazione auspica che tali fattori vengano sollecitamente rimossi e che le nomine proposte dal Governo possano mantenersi nel solco di una alta tradizione, a garanzia della qualità delle scelte e a tutela dell’indipendenza del Consiglio di Stato e della magistratura amministrativa tutta.

IL DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE